lunedì 9 settembre 2013

incontro tra Dipartimento Pari Opportunità e Reti Anti Tratta

INCONTRO TRA IL DPO E LE RETI ANTI TRATTA
Roma – 4 settembre 2013
REPORT

Hanno partecipato
Per il DPO: Corrado De Rosa, Tiziana Zannini, Michele Palma, Vincenzo Scarpelli, Cecilia Pallottino.
Per le reti: Caritas (Oliviero Forti, Manuela De Marco), CNCA (Tiziana Bianchini, Vincenzo Castelli), Piattaforma Anti Tratta (Andrea Morniroli, Enrica Di Nanni), due rappresentanti Papa Giovanni XXIII.

I lavori vengono aperti dal Dott. Palma che comunica:
  • Sul nuovo bando, come anticipato nell'incontro del 1 agosto, saranno allocati circa 7.000.000 di euro, che saranno divisi equamente tra art. 18 e art.13;
  • Il bando dovrebbe uscire tra il 15 e il 25 settembre e ci saranno 30 giorni per la presentazione dei progetti;
  • Verrà data continuità anche al Numero Verde per tutto il 2014;
  • Nella proposta della nuova Legge di Stabilità il Viceministro ha fatto inserire il rifinanziamento del sistema anti-tratta nella sua somma originaria (8.600.000, di cui 8 milioni sui bandi, 300.000 sul Numero Verde, 300.000 sulla banca dati nazionale;
  • Confermata la disponibilità del DPO ad aprire il tavolo integrato con le reti (da convocare appena pubblicato il bando) per la definizione del nuovo sistema nazionale anti tratta, con la finalità di arrivare alla stesura e condivisione di un documento snello, che proponga una strategia e che nel contempo sia sufficientemente concreto per fare assumere impegni puntuali e certi. Un documento che nella sua prima definizione veda il coinvolgimento di reti e DPO e poi allargamento ad altri Ministeri. Quest’ultimo, fondamentale per la riattivazione della Commissione Interministeriale, funzionale e coerente anche con la proposta di andare a comporre un “multi-fondo” sulla tratta;
  • Nella valutazione dei progetti, così come nella loro rendicontazione, data l’attuale situazione di scarsità economica e di fatica fatta per arrivare a trovare le risorse, verrà adottato un sistema più rigido del passato, anche immaginando una nuova scheda di presentazione per il piano finanziario più capace di connettere in modo stretto ogni spesa con specifiche attività. Soprattutto non verranno tollerate, né in sede di valutazione (esclusione del progetto), né in sede di rendicontazione (non riconoscimento della spesa), incongruenze tra bando e azioni proposte o realizzate (è stato fatto l’esempio di un progetto presentato sullo scorso bando dove alcune azioni di formazione dell’utenza erano state inserite nell’art.13). Su questo hanno insistito molto anche il dott. De Rosa e la Dott.ssa Zannini. Così come tutti hanno annunciato anche una maggior attenzione sulla quantificazione delle spese relative al personale, dicendo che non sono più certificabili situazioni profondamente differenti da progetto a progetto. Su tale punto tutti i presenti hanno dato come riferimento utile i contratti collettivi di lavoro, sia del pubblico che del terzo settore.

Nella seconda parte dell’incontro con il DPO invece si è discusso del nuovo Bando, a partire da alcuni punti e proposte che Vincenzo Castelli aveva inviato a De Rosa, sulla scorta di un primo confronto – telefonico estivo – tra le reti.
Sono emersi dei punti interessanti che, almeno in sede di incontro, sono stati accettati dai rappresentanti del DPO e che quindi dovrebbero essere inseriti nel nuovo bando, specificatamente:
  • Concetto di finanziamento pubblico: oltre alle attuali modalità (specifico co-finanziamento sul progetto da parte dell’ente locale in risorse umane o economiche) possono essere considerati come co-finanziamento anche altre risorse pubbliche accessibili al soggetto proponente o attuatore, a patto che le stesse siano rivolte a vittime di tratta e il cui utilizzo sia effettivamente certificabile a tale scopo. Un esempio: se la Regione Campania ha finanziato alla Cooperativa Dedalus un intervento di formazione professionale rivolto alle vittime di tratta e tale azione viene inserita nel nuovo progetto, non caricandone gli oneri sul finanziamento del DPO o sul co-finanziamento specifico, tale cifra può essere considerata come co-finanziamento del nuovo progetto;
  • Per quanto riguarda il co-finanziamento e i documenti allegati si è proposto: in sede di presentazione di progetto la dichiarazione dell’Ente locale dovrà riguardare l’impegno a co-finanziare con le percentuali indicate nel bando anche senza indicare la cifra di tale impegno (questo permetterà agli enti di impegnarsi con maggior facilità dato che molti di loro in sede di presentazione non avranno ancora approvato il bilancio ed inoltre tale modalità eviterà problemi in caso di rimodulazioni al ribasso dei progetti in sede di valutazione. Inoltre, per il co-finanziamento basterà una sola lettera al posto delle tre che erano richieste nell’ultimo bando;
  • La convenzione con l’ente locale co-finanziatore potrà essere inviata con 90/120 giorni di tempo (anche in questo caso per equilibrare i temi di tale firma con la presentazione dei bilanci);
  • Per quanto attiene la valutazione dei progetti si chiede che vengano valorizzati: la capacità dei progetti di intervenire su più tipologie di tratta, l’innovazione degli interventi (specie se collegata ad altri delle nuove povertà), la copertura territoriale. Inoltre, si è richiesto di affiancare all’indicatore relativo alla popolazione anche quelli: ampiezza delle reti, presenza del fenomeno, tipologia di servizi proposti, connessioni con altri fenomeni.

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