lunedì 28 dicembre 2015

Legge di stabilità - Taglio a fondi per il contrasto alla tratta

Nella legge di stabilità appena approvata, il fondo dedicato alla lotta al traffico di esseri umani è stato portato da 9 milioni previsti per tre anni (già una vera e propria elemosina istituzionale) a 3 milioni di euro all'anno per lo stesso periodo.
Un ulteriore taglio che nonostante gli sforzi dei dirigenti e dei tecnici del Dipartimento Pari Opportunità e del lavoro di decine di enti locali ed enti dell'associazionismo e del privato sociale rischia di tagliare le gambe al Piano Nazionale Antitratta finalmente in fase di approvazione e di fare chiudere molti dei progetti che sul territorio contrastano il traffico a partire dalla tutela e promozione dei diritti delle vittime. 
Non voglio qui mettere in evidenza l'incoerenza tra le scelte concrete e le retoriche della politica sui temi del contrasto alla criminalità e sulla protezione delle vittime di tratta, ma proporre solo una piccola lettura, diciamo, di carattere, economico.
In questi 14 anni di intervento sono state circa 37.000 le vittime di tratta che grazie ai progetti hanno trovato la forza e l'opportunità di sottrarsi ai trafficanti. La DIA dice che ogni vittima sottratta al traffico significa privare le organizzazioni criminali che lo gestiscono di circa 40.000 euro anno. Quindi, oltre ad aiutare 37 mila persone a sottrarsi ai loro sfruttatori e in molti casi di denunciarli e di mandarli in galera, il lavoro dei progetti ha consentito di sottrarre al traffico circa 1.480.000.000.
Se poi si considera che tale cifra è spesso reinvestita in altri traffici, primi fra tutti quelli di armi e droga, con guadagni 20-30 volte superiori, si arriva ad una cifra enorme che davvero stride e rende evidente la miopia politica, anche da questo punto di vista, di un taglio di 5 milioni di euro.
Si vede anche in questo caso considerata una spesa a perdere e sacrificabile piuttosto che un vantaggioso investimento di risorse pubbliche con effetti immediati e importanti sulla sicurezza non solo delle vittime ma di tutta la comunità.
Proprio i governanti non ci arrivano, o forse, lo sanno ma fanno finta di non saperlo, perchè gli interessi sono altri. 
E non si dica che i soldi non ci sono. Anche qui il problema sono le scelte che si vogliono fare. 
Piccolo esempio: un F35, secondo le stime della Lockeed che li costruisce sarà di 65 milioni di euro (tutte le altre stime indipendenti e competenti si aggirano su una forbice che va dai 100 ai 120 milioni, ma stiamo bassi). Il che vuol dire che i 5 milioni tagliati rappresentano un tredicesimo del costo complessivo di ogni F35. Quindi chi dice che i soldi non ci sono mente sapendo di mentire. Va tutto bene ma almeno abbiate la pietà di eliminare le retoriche sulla tratta e sul contrasto alla criminalità.
Alle opposizioni di "sinistra" chiedo di trovare un po' di tempo, tra un festeggiamento e l'altro sulla vittoria della sinistra in Spagna o in Grecia, per arginare e prevenire tali derive... e forse per interrogarsi davvero anche sui fallimenti ripetuti, in tante scatole differenti ma sempre con le stesse facce, della sinistra italiana.
Andrea Morniroli

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