Nella legge di
stabilità appena approvata, il fondo dedicato alla lotta al
traffico di esseri umani è stato portato da 9 milioni previsti
per tre anni (già una vera e propria elemosina istituzionale) a 3
milioni di euro all'anno per lo stesso periodo.
Un ulteriore taglio che
nonostante gli sforzi dei dirigenti e dei tecnici del Dipartimento
Pari Opportunità e del lavoro di decine di enti locali ed enti
dell'associazionismo e del privato sociale rischia di tagliare le
gambe al Piano Nazionale Antitratta finalmente in fase di
approvazione e di fare chiudere molti dei progetti che sul territorio
contrastano il traffico a partire dalla tutela e promozione dei
diritti delle vittime.
Non voglio qui mettere in evidenza
l'incoerenza tra le scelte concrete e le retoriche della politica sui
temi del contrasto alla criminalità e sulla protezione delle vittime
di tratta, ma proporre solo una piccola lettura, diciamo, di
carattere, economico.
In questi 14 anni di
intervento sono state circa 37.000 le vittime di tratta che grazie ai
progetti hanno trovato la forza e l'opportunità di sottrarsi ai
trafficanti. La DIA dice che ogni vittima sottratta al traffico
significa privare le organizzazioni criminali che lo gestiscono di
circa 40.000 euro anno. Quindi, oltre ad aiutare 37 mila persone a
sottrarsi ai loro sfruttatori e in molti casi di denunciarli e di
mandarli in galera, il lavoro dei progetti ha consentito di
sottrarre al traffico circa 1.480.000.000.
Se poi
si considera che tale cifra è spesso reinvestita in altri traffici,
primi fra tutti quelli di armi e droga, con guadagni 20-30 volte
superiori, si arriva ad una cifra enorme che davvero stride e rende
evidente la miopia politica, anche da questo punto di vista, di un
taglio di 5 milioni di euro.
Si vede
anche in questo caso considerata una spesa a perdere e sacrificabile
piuttosto che un vantaggioso investimento di risorse pubbliche con
effetti immediati e importanti sulla sicurezza non solo delle vittime
ma di tutta la comunità.
Proprio
i governanti non ci arrivano, o forse, lo sanno ma fanno finta di non
saperlo, perchè gli interessi sono altri.
E non si dica che i soldi
non ci sono. Anche qui il problema sono le scelte che si vogliono
fare.
Piccolo esempio: un F35, secondo le stime della Lockeed che li
costruisce sarà di 65 milioni di euro (tutte le altre stime
indipendenti e competenti si aggirano su una forbice che va dai 100
ai 120 milioni, ma stiamo bassi). Il che vuol dire che i 5 milioni
tagliati rappresentano un tredicesimo del costo complessivo di ogni
F35. Quindi chi dice che i soldi non ci sono mente sapendo di
mentire. Va tutto bene ma almeno abbiate la pietà di eliminare le
retoriche sulla tratta e sul contrasto alla criminalità.
Alle
opposizioni di "sinistra" chiedo di trovare un po' di
tempo, tra un festeggiamento e l'altro sulla vittoria della sinistra
in Spagna o in Grecia, per arginare e prevenire tali derive... e
forse per interrogarsi davvero anche sui fallimenti ripetuti, in
tante scatole differenti ma sempre con le stesse facce, della
sinistra italiana.
Andrea Morniroli
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