giovedì 18 agosto 2016

ASGI alla Boschi: rafforzare la tutela delle vittime di tratta, non indebolirla


Torino, 12 Agosto 2016

Oggetto: bando finanziamento interventi di assistenza per le vittime di tratta - lettera aperta

Egregia Ministra Boschi,
In seguito alla pubblicazione della graduatoria relativa al bando emanato dal Dipartimento per le Pari Opportunità per il finanziamento dei progetti di assistenza a favore delle vittime di tratta, l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione manifesta preoccupazione rispetto alle prospettive che si delineano nel prossimo futuro.
La valutazione dei progetti presentati ha infatti condotto al finanziamento di diversi progetti certamente rispondenti ai parametri individuati ma ha di fatto comportato che ben cinque Regioni - Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Basilicata, Sardegna - non potranno usufruire, sul loro territorio, di servizi di enti specializzati nell’assistenza alle vittime della tratta degli esseri umani fenomeno, come noto, in preoccupante espansione anche in seguito all’intensificarsi dei flussi migratori.
In tali Regioni, peraltro, hanno fino ad oggi operato enti che da oltre quindici anni offrono servizi integrati per la tutela delle vittime della tratta e che costituiscono un importante punto di riferimento per le Istituzioni e per le Autorità locali.
Inoltre in Sicilia, territorio fortemente sensibile al fenomeno per evidenti ragioni, risulta essere stato finanziato uno solo progetti con conseguente mancanza di copertura di interi territori si pensi ad esempio alle zone limitrofe al centro di Mineo.
In assenza di una dimensione nazionale, lo Stato italiano potrebbe non essere in grado di assicurare in modo completo ed effettivo l'applicazione delle misure previste dalle Convenzioni internazionali in materia, tra cui la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta del 2005 e soprattutto dalla Direttiva europea 2011/36/UE, ed in particolare le misure finalizzate alla precoce identificazione delle vittime.
Il rischio di una ricaduta pesante sul contrasto al crimine e sulla protezione delle vittime, nonché su una loro adeguata assistenza, è dunque altissimo tenuto conto anche del fatto che uno dei maggiori limiti del sistema recentemente emerso è la scarsità dei posti disponibili nelle strutture di accoglienza protette dedicate specificamente alle vittime che decidono di sottrarsi dalle situazioni di sfruttamento e che, come già evidenziato, in alcune zone non vi saranno case di fuga in cui poter accogliere e proteggere tali persone.
Nel recente passato il Dipartimento per le Pari Opportunità, quale Meccanismo equivalente così come disposto dal D.Lgs. 24/14, aveva finalmente avviato una nuova stagione nell’ambito del contrasto alla tratta e alla protezione delle vittime, approvando il Piano Nazionale d’azione contro la tratta e disciplinando, con il d.p.c.m dello scorso maggio, il nuovo programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale.
La prospettiva auspicata era quella per cui finalmente il Sistema Nazionale anti-tratta, messo in atto dagli enti del pubblico e del privato sociale che da anni operano nei diversi territori, divenisse una realtà consolidata, non più costretta a subordinare la propria sopravvivenza a bandi di finanziamento annuali che, tra l’altro, per ben quattro anni sono mancati.
Riteniamo che la delega affidataLe dal Presidente del Consiglio sia un’ulteriore conferma della rilevanza che il Governo attribuisce ai temi connessi con le pari opportunità e tra questi il tema della tratta degli esseri umani.
In tal senso non possiamo che auspicare che il Dipartimento si adoperi urgentemente, Suo tramite, per reperire le risorse finanziarie per consentire che proseguano o vengano avviati progetti per l’assistenza delle vittime di tratta nei territori che ad oggi sono rimasti privi di interventi di enti specializzati nell’assistenza alle vittime di tratta.
Riteniamo inoltre imprescindibile che il Sistema Nazionale anti-tratta - indubbiamente una preziosa risorsa per lo Stato italiano - sia messo definitivamente a sistema, al fine di evitare per il futuro conseguenze quale quella che si è attualmente venuta a verificare.
Restiamo a disposizione per ogni opportuno approfondimento.

Avv. Lorenzo Trucco
Presidente di A.S.G.I.
Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione

Nessun commento:

Posta un commento