lunedì 27 maggio 2013

pubblicato il primo rapporto della Commissione Europea sulla tratta di esseri umani "Trafficking in human beings"


alcuni estratti del report:

"Poche settimane fa è stato pubblicato il primo rapporto della Commissione europea sulla tratta di esseri umani, completo di dati degli anni 2008-09-10. Il rapporto è il primo risultato tangibile e fruibile della direttiva europea su “La prevenzione e la lotta alla tratta degli esseri umani” (2011/36/UE) che ha posto come obiettivo strategico dell’Unione Europea lo sradicamento del fenomeno dai Paesi Membri, attualizzando e concretizzando così un fenomeno problematico che è cresciuto negli ultimi anni e che lentamente si sta spostando sotto i riflettori. Dai dati emerge una situazione attuale che è il risultato delle trasformazioni del fenomeno avvenute dagli anni Novanta fino ad oggi. Il fenomeno della tratta ha sempre avuto una connessione profonda con le migrazioni internazionali, gli eventi bellici e oggi questa connessione è ancor più chiara per i motivi che si vedranno più avanti".

"A fronte del panorama appena descritto, con un incremento non solo delle persone sfruttate, ma anche della tipologie di situazioni di sfruttamento e quindi della complessità del fenomeno complessivo, a fronte del recente impegno sancito dall’Unione Europea per rendere più incisive le azioni di contrasto e ricerca della problematica, il Dipartimento per le Pari Opportunità ha annunciato che i fondi previsti per l’anno 2014 per i progetti di protezione sociale saranno dimezzati (da circa 8 milioni a circa 4). I progetti previsti dall’art. 13 della legge 228/2003 e dall’art. 18 della legge 286/98 consistono nell’accoglienza e integrazione socio-lavorativa, nonché nell’assistenza legale per l’eventuale denuncia e in parte nelle azioni di “riduzione del danno” e nel sostentamento del Numero Verde Antitratta attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7. Diversi esperti del settore, analizzando gli scenari futuri e l’odierna situazione, hanno fatto giustamente notare che un minore investimento sui progetti di protezione sociale da parte del Governo, comporterà una ricaduta della spesa sanitaria e sociale in quanto le persone fino ad allora seguite nei progetti ricadranno sulla sanità pubblica al momento del bisogno, dell’urgenza, senza avere possibilità di prevenzione per ignoranza sul tema o impossibilità di accedere ai servizi, in quanto sprovvisti di documenti".

Nessun commento:

Posta un commento